Cristina Guedes

 



Tè delle sette



Mi sono sempre piaciuti i nomi
E non sempre dalla gente
chi li indossa
Si direbbe che investono
in una danza folle
Questo era tutto
e poi più niente
Nemmeno il soprannome onora
agli antenati che sono già stati
Spudoratezza
nel veleno che Orwell
Denunciato
e altri prima di lui!
Maledetto letto
Di mancanza di rispetto
maledetto letto a baldacchino
Maledetto oppio,
Uomini grigi
che siete tutti puliti
Per le gocce di potenza
che entri liscio
e ne esci più sporco
quello di un barile di fango.



Signori, il potere
È per le persone anziane
ma non è maggiore con l'età
è più alto nei valori.
Sii serio
anche se anziani.
Il mondo non imploderà
Se ti muovi di qua e di là
ma a ciò che è già scritto,
Previsto e diagnosticato
non siete né pensati né trovati
Il tuo impegno
nel mantenimento dei privilegi
sarà anche il tuo incidente
nei corridoi degli interstizi
Dove comanderai qualcosa!


La corruzione è in arrivo
di pensionamento
Bestemmia e menzogna
Vai direttamente nella spazzatura
senza passare attraverso il riciclaggio
e vai dritto
all'inferno lascivo
senza passare il bonus
Di un monopolio perduto
il popolo giudicherà gli atti
e non la verbosità
E io distillo i decreti
ma non pensare che
è una mera distrazione
la diarrea è marcata
della tua deposizione


Per la nostra giornata sì
quando il tuo è l'unico
Non così a lungo atteso
e la corda si stringe lentamente
Ma calmati, che la gente
Mi sono appena svegliato,
La "mis encene" volge al termine
Il nido del calabrone arrabbiato
e dalla mangiatoia uscirà il cosiddetto
che ti condurrà al ritratto
che tu proclami essere un fatto
E che è solo un gioco di jiga
Solo per spettacolo.
Gli antipasti si esauriranno
Stato grassi
dei signori della curia,
di commensali, di monarchie
e processi elettorali
della pseudo-democrazia
Rimarrà così poco o nulla
il popolo umano che detterà
del corso della nazione,
decente dovrà essere,
Ascoltato quotidianamente
dalla massa che detiene il potere
ma basta con questi schemi
con cui nascondi la verità e
lo mescoli con i tuoi bastoncini


Il circo volge al termine.
E le nuove generazioni
non lo fanno nemmeno
studieranno i tuoi nomi,
magari a titolo di esempio,
Di quanto tu non possa
essere ripetuto di più.
Oggi tu sei la vergogna
con potenza e gru,
Domani farai parte
Dall'Alzheimer di proposito
e usura collettiva.

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